«Un protocollo di concreta sostenibilità», dice il presidente Zuliani.
«Per primi, in Friuli VG, abbiamo anticipato di un anno il rispetto della norma ministeriale che obbligherà tutti i trasformatori di d’uva certificati SQNPI (Sistema di Qualità Nazionale di Protezione Integrata), a certificare pure le attività di cantina sotto il segno della sostenibilità», spiega il presidente della Cantina Rauscedo, Antonio Zuliani ricevendo l’apposito attestato di certificazione rilasciato dal CEVIQ (Certificazione Vini e Prodotti Italiani di Qualità).
«È una scelta ben precisa finalizzata ad adottare, all’interno della Cantina, le pratiche di un protocollo di “sostenibilità per la filiera vitivinicola” finalizzata alla maggiore qualità e, soprattutto, alla completa tracciabilità dei prodotti e dei processi».
A oggi, la cantina cooperativa pordenonese lavora circa 240mila ettolitri di vino, commercializzati soprattutto sfusi e, in piccola parte, in bottiglie e bag in box. I produttori che, in vigna, rispettano le norme della certificazione SQNPI, sono una quarantina.
«Riteniamo che la sostenibilità sia molto di più che una parola di moda – prosegue Zuliani -, e cioè, una coerente interpretazione dello spirito cooperativo e una visione strategica proiettata verso il futuro».
«La certificazione di “Sostenibilità della Filiera Vitivinicola” (requisito da quest’anno obbligatorio per le cantine certificate SQNPI per la fase di trasformazione dell’uva) – aggiunge il direttore di CEVIQ, Michele Bertolami – impegna le strutture di produzione enoica a rispettare una serie di parametri e a migliorarli nell’arco di un triennio.
Tutte le operazioni di cantina, in sostanza, devono essere “sostenibili”: la gestione dei reflui e delle acque di scarico; dei residui e degli scarti di produzione; i consumi energetici e le fonti di approvvigionamento; gli imballaggi; i contratti di lavoro dei collaboratori e la loro formazione, come pure il rispetto delle norme di sicurezza».
Perciò, oltre a essere già certificata come “biologica”, la Cantina di Rauscedo punta al raddoppio dell’autoproduzione energetica nel triennio e all’utilizzo di imballaggi in carta provenienti dalla filiera certificata della Gestione Forestale Sostenibile.
Testi e foto: Adriano Del Fabbro
Redazione Top Taste of Passion