Se i vini di Cormòns colpiscono l’olfatto per i loro profumi e il gusto per alcuni inconfondibili aromi, ora la Cantina Produttori va dritta dritta alla vista. Dopo aver cambiato il logo e quindi tutto il packaging, vincendo anche alcuni premi a Vinitaly 2018, l’azienda continua a lavorare sul lato più esteriore, quello che si vede con gli occhi. Perchè da sempre c’è stata sensibilità per l’arte, per il bello – oltre che per il buono – che in questo caso non veste la bottiglia, ma la stessa Cantina. L’edificio, realizzato a partire dagli Anni Settanta, è stato ampliato, arricchito tecnologicamente ma l’aspetto esterno aveva bisogno di una mano di colore! Quale scegliere? Ed ecco la sorpresa: su consiglio di un professionista si è deciso di creare un contrasto tra una tinta scura ed una chiara. Così, dopo numerose valutazioni, la parte bassa è stata colorata con un grigio scuro mentre il “cubo” centrale e alto di color giallo oro. Quello che nel 1972 era quasi terminato ed era definito “uno stabilimento per la trasformazione e la commercializzazione del prodotto locale” si è ulteriormente abbellito.
Una tonalità che ricorda la preziosità dei vini, il forziere del Vino della Pace e delle botti decorate da artisti, l’oro antico del Picolit. Per realizzare questo obiettivo la Cantina Produttori si è rivolta alla più antica azienda europea del settore: la Boero Bartolomeo Spa, fondata nel 1831, con sede a Genova. Come ha spiegato l’area manager Giuseppe Borsetti «Questo color oro è stato studiato e preparato per gli Stati Uniti, tant’è che quando la Cantina lo ha scelto abbiamo dovuto toglierlo dagli imballaggi dove le misure erano espresse in galloni anziché in litri».
«Il colore contiene delle particelle di metallo che rifrangono la luce solare, perciò in alcuni momenti della giornata l’effetto sulla vernice è formidabile e si vede anche da lontano» ha dichiarato soddisfatto il presidente Filippo Bregant. L’azienda Boero ha inoltre un particolare legame con il Friuli Venezia Giulia, perché possiede anche il marchio Veneziani, quelle delle vernici navali nato a Trieste nel 1863. Ai primi del ‘900 a fare da direttore commerciale della Veneziani e poi a dirigere la filiale inglese fu lo scrittore Italo Svevo (Ettore Schmitz). Sposato con Livia Veneziani passava spesso le vacanze nella villa di Lucinico, paese del presidente della Cantina, Bregant. Tant’è che lo scorso novembre, per la prima presentazione del libro “Il ricettario di casa Svevo”, si è brindato con alcuni spumanti offerti dalla Cantina.
Il lavoro di tinteggiatura si è protratto per diversi mesi, sia per l’ampiezza delle superfici, sia per alcune settimane di maltempo, umido e freddo, condizioni non ottimali per le pitture esterne. «La prima parte ridipinta è stata quella bassa, di grigio scuro, come le etichette dei bianchi della Doc Isonzo» ha spiegato il vice presidente Andrea Tofful. Nel corso dell’opera è stato conservato e restaurato l’affresco che raffigura lo stemma di Cormòns, nonché vecchio logo della Cantina. Poi si è tinteggiato il “cubo”, con una prima mano di giallo e poi quella dorata. La scorsa settimana, è stata montata la scritta “Cormòns”, in grande, e sotto “Cantina Produttori”. Una promozione anche per il territorio che ha soddisfatto il Comune, rappresentato dall’assessore Mauro Drius.
Presente all’evento anche l’assessore regionale all’agricoltura Stefano Zannier, venuto a visitare le botti restaurate, il quale ha sottolineato come l’impegno economico della Regione non terminerà qui: oltre ai 35 mila euro elargiti per la tinteggiatura della sede e i 17 mila euro dati già per il lavoro iniziale di restauro delle botti, ne arriveranno altri 23 mila per la conclusione di quest’ultima operazione. Soddisfazioni che si aggiungono al recente e primo riconoscimento per il neonato Vino della Pace, la cui etichetta è disegnata dal Maestro Roberto Capucci, stilista di fama mondiale. «La prestigiosa guida Gilbert & Gaillard ha conferito il Gold award nell’international challenge del 2019, al Vino della Pace, come pure al Pinot grigio e al Friulano Doc Collio» ha raccontato il direttore generale Alessandro Dal Zovo.
Insomma, dalla modestia del grigio, svetta il giallo oro, come uno slancio vitale verso la più alta qualità dei vini della Cantina Produttori.