I preziosi consigli di Patrizia Pellegrini.
Stamani ho visto la prima upupa che volava leggera e la leggenda dice che è di buon auspicio, la cresta arancione richiama i raggi del sole e le ali bianche e nere simboleggiano il canto dei testi sacri, uccello caro a Montale quale messaggero di bella stagione, a cui ”tutto si protende/al muover del tuo capo”, una regalità identificata da una cresta che sembra una corona, un volo sinuoso che ricorda quello delle farfalle e un piumaggio appariscente, da fare invidia a una tigre.
Dal 1971 l’upupa diventa il logo della Lipu, come simbolo del riscatto della natura.
E l’upupa richiama alla mente l’esortazione di mettersi in riga, osservare attentamente la nostra alimentazione perché la bella stagione, anticipata dall’upupa, porta anche ad un attento esame del nostro corpo.
I pomodori.
Oggi vi parlo di pomodori, dai giardini del Re Sole alle nostre tavole.
Il pomodoro è considerato il re degli ortaggi, perlomeno in Italia, dove rappresenta uno dei prodotti più apprezzati sulle nostre tavole, nonché l’ortaggio più coltivato negli orti e sui balconi.
Perché il pomodoro è così prezioso?
Perché il licopene protegge dall’invecchiamento delle cellule e dalle malattie degenerative, in particolare quelle del cuore e dei vasi sanguigni. Il licopene è infatti un carotenoide con forte azione antiossidante che riduce la formazione della placca aterosclerotica nei vasi.
I pomodori fanno bene al cuore ma non solo.
Sono anche un toccasana per la salute della pelle e della vista. Merito della vitamina A, o meglio del suo precursore betacarotene, un carotenoide di cui si parla molto soprattutto d’estate, perché protegge la pelle dai raggi del sole e favorisce l’abbronzatura. Il betacarotene, infatti, viene trasformato dall’organismo in vitamina A, preziosa per le membrane cellulari e le mucose oltre che fondamentale per il buon funzionamento della retina. Questa vitamina già formata si trova solo nei cibi di origine animale per cui i pomodori non dovrebbero mancare nella dieta dei vegani.
Un discorso a parte meritano i pomodori secchi, che hanno una diversa concentrazione di minerali dovuta all’essiccazione. Sono un’ottima fonte di calcio, fosforo e anche di ferro.
I pomodori secchi sono pomodori privi di acqua ma contrariamente a quanto accade nella maggior parte delle verdure, il processo di essiccazione non comporta una perdita di vitamine e sali minerali: possiedono, infatti, qualità nutrizionali e proprietà benefiche per la salute mantenendo il loro gusto e il loro sapore tanto da essere utilizzati in cucina proprio per arricchire senza l’aggiunta di sale. Il pomodoro è ricco di proprietà benefiche per la nostra salute.
I pomodori non sono soltanto rossi: esistono varietà nere, particolarmente benefiche per l’alto contenuto di licopene antiossidante, ma anche specie gialle e con striature verdi, come i green zebra.
Vari tipi di pomodori.
Pomodoro giallo. Questi pomodori ciliegini di colore giallo sono particolarmente apprezzati per l’estetica. L’inusuale color giallo limone è molto vivace e abbellisce sia l’orto giardino che i piatti preparati con questo ortaggio, consigliato anche per ornare i balconi.
Cuore di bue giallo. Esiste una varietà di pomodoro cuore di bue a buccia e polpa giallo arancio, le caratteristiche organolettiche, la forma e la consistenza sono le stesse del classico cuore di bue, se si vuole dare un tocco originale si può scegliere questo colore più insolito.
Nero di crimea. Antica varietà di pomodoro nero, riscoperta in tempi recenti e apprezzata soprattutto per le proprietà benefiche, che gli valgono a volte l’appellativo di ortaggio “anti cancro”. Meno nero come colore di altre specie (ha dei riflessi scuri, su campo rosso purpureo).
Pomodoro nero carbone. Bellissimo pomodoro a frutto nero, ricco di licopene ma anche di molti altri elementi utili che lo rendono un’ottima fonte di sali minerali e vitamine, particolarmente preziosi d’estate. Il nero carbone ha una scenografica buccia scura ed è ipocalorico.
Per terminare vi cito una curiosità.
I Conquistadores spagnoli scoprirono il frutto tanto amato dagli Atzechi sulla Cordigliera Andina e lo portarono in Europa. Si chiamava Tomati e a Re Sole piacque cosi tanto, che riempì i giardini di Versailles di queste piante ornamentali i cui frutti pendevano come palline dorate. I suoi frutti ispirarono il nome “pomo d’oro”, attribuito dal botanico Pietro Andrea Mattioli.
Ad esso vennero attribuite proprietà afrodisiache, che ne suggerirono l’impiego in pozioni e filtri magici preparati dagli alchimisti del ’500 e del ’600.’
In sintesi, sulla nostra tavola… Pomodoro, olio EVO, basilico, un pizzico di peperoncino e poche gocce di limone ed il nostro corpo ringrazia.
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Patrizia Pellegrini, Naturopata, Bioterapeuta Nutrizionale®
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Redazione Top Taste of Passion