Alla Caneva dei Biasio di Riese Pio X si è celebrato il raduno della Confraternita del Musetto, centinaia di presenti nel giorno di Sant’Antonio Abate. Presentati i paludamenti, il gran norcino Matteo Guidolin: “Il prossimo 7 marzo andremo a Norcia a portare i soldi raccolti in beneficenza”
Centinaia di musetti, chili di purè e cren. La Confraternita del Musetto ha celebrato il 17 gennaio, giorno di Sant’Antonio Abate protettore dei Norcini, alla Caneva dei Biasio di Riese Pio X, con una goliardica cena a buffet che alla seconda edizione è già diventata tappa fissa per gli appassionati di enogastronomia. I confratelli hanno dovuto infatti bloccare le iscrizioni una settimana prima dell’evento. In gara c’erano trenta produttori “de casada”, la maggioranza del Trevigiano, ma alcuni, come Sandro Stefanuto di Villotta di Chions, in provincia di Pordenone, hanno dovuto fare chilometri per partecipare all’evento. Una serata unica nel suo genere, ospitata in una cantina tra le botti antiche e che ogni anno propone anche in abbinamento i migliori vini della Caneva dei Biasio: in questo caso, scelto un Raboso Spumante Rosato, che sarà anche la bottiglia ufficiale della Confraternita per il 2019.
Tra tutti, ha portato a casa l’ambito “Musetto d’Oro” un gruppo di sei amici che si sono dati il nome di “The Kings of the Macha”. Sono di Montebelluna, da 16 anni ogni 8 dicembre – luna permettendo – uccidono il maiale che deve pesare tra i 250 e i 260 chili e avere un anno di vita. Nella vita fanno altro: direzione commerciale, bonifiche dall’amianto, rappresentanti di dolciumi, panettieri ed essiccatori del legno. Il loro portavoce è Roberto Durante. “La nostra ricetta è semplice: carne, pepe, sale e tradizione”, dice. “Farne meno ma farli buoni, poi in cottura due ore e quarantacinque nell’acqua dopo aver fatto i tre buchi con lo stuzzicadenti”. A premiarli, l’assessore regionale Federico Caner, che peraltro era in giuria e nella finalissima ha potuto degustare più volte i musetti. “Molto buono come gusto, equilibrato”, ha commentato. “Da caldo e da freddo non variava la bontà e anche visivamente era perfetto”. Dietro di loro, si è classificata l’azienda agricola Rossi, quindi Roberto Daminato, Costa del Sol, i Bagolari e al sesto posto Guizzo.
Peraltro, la decisione non è stata semplice per i giurati, chiamati ad un tour de force di degustazioni nell’apposita sala allestita all’Osteria La Caneva. Guidati dalle schede di degustazione tecniche appositamente predisposte da Mariano Alberton, oltre a Caner c’erano, il compositore Mario Brunello, il sindaco di Riese Matteo Guidolin e il suo vice Mario Zonta, l’ex assessore di Castelfranco Giancarlo Saran, i giornalisti Luigi Agostino Mariani, Mimmo Vita e Cristiana Sparvoli, il presidente della Confraternita del Formaggio Asiago Piave Fabio Bona e quello della soppressa, Bruno Valle; senza dimenticare lo chef Nino Baggio, Vittorio Scapinello esperto veterinario, Alessandro Bragagnolo noto norcino e Adriano Cavarzan tecnico dell’Usl.
Il resto è il racconto di una notte goliardica, dalla quale gli organizzatori hanno pregato di astenersi “vegani, tristi, magri e pori grami”, e perfettamente allietata dall’esibizione del duo Do’Storieski, celebri per le loro canzoni in lingua veneta. Ma grande interesse ha avuto anche la presentazione dei paludamenti della Confraternita, cuciti a mano e impreziositi dal logo di colore oro.
Infine, da segnalare che il sindaco Matteo Guidolin, che nella serata ha vestito i panni di Gran Norcino e ha annunciato che il prossimo 7 marzo una delegazione della Confraternita si recherà a Norcia per portare quanto raccolto per la beneficenza. “Un anno fa la Confraternita era un’idea, ora invece siamo una realtà”, dice. “Dopo il successo di Porcomondo, la conferma che nella nostra sede a Cendrole il 17 gennaio è diventato un appuntamento imperdibile, l’attenzione da parte di autorità e esperti di enogastronomia da tutta Italia lo conferma, siamo orgogliosi del Museto”.
LA SCHEDA Lungo l’elenco dei partecipanti al concorso del Musetto d’Oro. Da Riese Pio X ci sono Gildo Cremasco, Luciano Ceccato (vincitore della prima edizione, quella del 2018 ), Silvio Daminato, Michele Favretto, Galdino Massaro, Roberto Daminato, la Macelleria Cirotto e l’Affinatura formaggi e salumi di Roberto Martini e da Vallà la Società geografica dei Viaggiatori; da Castelfranco Veneto presenti l’Agriturismo Moro di Barban e la Macelleria Targhetta, mentre da Maser arrivano Claudio Reginato, Lino Ganeo, Nobili Ricercatori del Gusto e l’azienda agricola Costa del Sol. Ci sono anche l’agriturismo Ai Bagolari di Castello di Godego, la società agricola Genesi da Fanzolo di Vedelago, l’agriturismo La Baita di Crespano del Grappa e l’azienda agricola Rossi di Musano di Trevignano. Da Montebelluna giunge The Kings of the Macha, da Spresiano Pierluigi De Meneghi e da Asolo l’azienda agricola di Berton Gilberto; ci sono poi la Macelleria Breda di Sarmede, l’azienda agricola Fratelli Miatello da Morgano, l’azienda San Martino di Pederobba e l’azienda Guizzo Giancarlo da Guia di Valdobbiadene, infine Girolamo Ceron da Trevignano, Silvano Zacchello da Resana e Sandro Stefanuto da Villotta di Chions, in provincia di Pordenone.