La maestosità dei paesaggi dolomitici raccontata attraverso lo sguardo di tre fotografi d’eccezione: dal 4 gennaio al 7 aprile 2019 Lagazuoi Expo Dolomiti, a quota 2.778 metri, ospita gli scatti di Pierluigi Orler, Gustav Willeit e Stefano Zardini, artisti di valenza internazionale che hanno le loro radici in questo territorio. Le immagini, proiettate sulle pareti, restituiscono la luminosità eterea e le forme cangianti di un panorama unico, tra architetture vertiginose e dune candide che si fanno quasi astrazione.
29 dicembre 2018_Una funivia sospesa tra le nuvole, un osservatorio speciale sulla bellezza: Lagazuoi Expo Dolomiti, a quota 2.778 metri, propone “Snow Art.Dolomiti Romantiche”, una mostra temporanea (dal 4 gennaio al 7 aprile 2019) che crea un affascinante gioco di rimandi e rispecchiamenti tra interno ed esterno, tra il panorama circostante e le immagini in esposizione. Un’esposizione curata da Simona Gavioli e Chiara Caliceti, organizzata da Lagazuoi Dolomiti, con il patrocinio di Regole d’Ampezzo, Fondazione Cortina 2021, Dolomiti Superski e Anef.
Siamo nel cuore del comprensorio Dolomiti Superski, a metà strada tra Cortina d’Ampezzo e l’Alta Badia: in pochi minuti la funivia Lagazuoi ci porta in una dimensione speciale e “altra”, di fronte alla maestosità di una natura sconfinata che ha preso forma in milioni di anni. Un’immagine di pura bellezza che viene elaborata dallo sguardo di tre fotografi d’eccezione: i loro scatti, grazie a un sapiente uso della tecnologia, vengono proiettati sulle pareti di Lagazuoi Expo Dolomiti, il polo espositivo inaugurato nel febbraio 2018.
Pierluigi Orler, Gustav Willeit e Stefano Zardini, esponenti eclettici della Fine Art Photography e della Snow Art, hanno girato il mondo con la macchina fotografica al collo, ma sono “artisti di casa”: provengono rispettivamente dalla Val di Fiemme, dalla Val Badia e da Cortina d’Ampezzo. La loro sensibilità si è formata attraverso queste visioni, eppure hanno mantenuto intatta la capacità di meravigliarsi davanti a un paesaggio a loro familiare come se lo vedessero per la prima volta, trasfigurandolo in un’immagine nuova.
In fondo è il nostro sguardo umano e limitato a plasmare il panorama, a trasformare la realtà in un’esperienza di visione condivisibile con la collettività. Le montagne vengono restituite all’emozione di una ri-scoperta estetica. È un mondo nella sua essenza primitiva, immenso e fragile, catturato su pellicola da tre artisti visionari, capaci di lavorare per sottrazione, isolare frammenti di eternità e restituirceli intatti.
Pierluigi Orler, pioniere della Snow Art, è stato ricondotto in Val di Fiemme dalla sua grande passione per la montagna, dopo una carriera trascorsa firmando reportage di viaggio, ma anche food & wine e sport, e molte collaborazioni con le più importanti riviste di settore. Il BEST, pubblicazione del Comitato Olimpico che contiene le più belle foto sportive del mondo, lo ha premiato per due anni consecutivi, unico italiano presente nel libro. Il secondo protagonista, Gustav Willeit della Val Badia, ha subito precocemente la fascinazione dei paesaggi dolomitici, e ha elaborato un suo linguaggio affinandolo attraverso il viaggio e partecipando a numerose mostre collettive e personali in Europa. Le sue immagini giocano sul confine tra realtà e immaginazione, ma sono sempre vibranti di calore e umanità. L’ampezzano Stefano Zardini ha alle spalle decine di libri fotografici, una fitta attività nei settori del mondo fashion, dello sport, ma soprattutto anni di viaggi nelle regioni più inaccessibili al mondo, con reportage spesso estremi. Anche lui, dopo tante peregrinazioni, ha ritrovato la strada di casa e ha dato corso a una nuova stagione dedicata alla Fine Art.
Gli appuntamenti di Snow Art.Dolomiti Romantiche
- Apertura con open day alla presenza degli artisti: venerdì 4 gennaio dalle 11 alle 16
- Vernice martedì 5 febbraio alle ore 16 in occasione della settimana dei giornalisti GIS a Cortina
Pierluigi Orler
Da una goccia di rugiada magicamente appoggiata su un fiore a un infuocato tramonto sulle Dolomiti: è iniziata così la grande passione di Pierluigi Orler per la fotografia. Una passione trasmessa dal padre che sin da piccolo gli ha insegnato ad osservare, quasi a contemplare la realtà, per poi immortalarla in un’immagine in grado di dargli emozioni.
Ha collaborato per più di vent’anni con le principali testate di turismo italiane ed estere, documentando ogni angolo della terra con immagini di grande impatto. Appassionato di sport, ha seguito numerosi eventi Olimpici e Mondiali. Nel ’97, è stato fotografo ufficiale della Fuji Film ai Mondiali del Sestriere. Il BEST, pubblicazione del Comitato Olimpico che contiene le più belle foto sportive fatte al mondo, lo ha premiato per due anni consecutivi come unico italiano presente nella rivista.
Lo affascinano le immagini legate al food and wine, agli chef e ai piatti. Tra i grandi nomi della cucina che ha ritratto: Gennaro Esposito, Heinz Beck, Pino Lavarra, Enrico Crippa, Riccardo Agostini.
E’ stato protagonista di alcuni importanti eventi e mostre che hanno incontrato grande successo del pubblico tra i quali, una personale intitolata ©Snowart nella cornice del MART- Museo d’Arte Moderna di Rovereto.
Tra le sue mostre:
Olimpiadi invernali, Torino 2006
Motor show Bologna, in collaborazione con Fuji Film
Galleria San Fedele, Milano
Galleria Filo di Arianna, Bergamo
Galleria d’Arte Contemporanea, Cavalese (Tn) per Manifesta 2009
Galleria Open Mind, Milano
Landeck, Austria
“Geometri e Colori”, Parma 2010
Sito: www.orlerimages.com
Gustav Willeit
Dal 2000 al 2004 ha compiuto gli studi presso la F+F Schule für Kunst und Design di Zurigo, acquisendo una capacità tecnica che si palesa chiaramente nell’impianto formale che supporta la sua innata visione poetica del mondo. Nel 2005 è stato assistente presso gli studi di vari fotografi a Zurigo. Dal 2006 è libero professionista tra l’Italia e la Svizzera.
Con la diffusione di massa di dispositivi che replicano all’infinito tutto ciò che facciamo, è difficile parlare di fotografia. E allora non parliamone. La fotografia non esiste. Esiste l’artista che utilizza la fotografia come strumento intellettuale e affettivo per relazionarsi con la complessità del mondo esterno in un intenso percorso di ricerca che finisce per coincidere con l’esistenza stessa. Ecco il tocco magico di Gustav: le immagini che crea raccontano. Come se il suo modo di fotografare appartenesse a un linguaggio scritto che si traduce in pixel. Non esiste il paesaggio: ci sono i cieli, le nuvole, le simmetrie, gli specchi, le rocce, la vita. Non solo solitudine e spaesamento. C’è avventura. Un temerario tentativo di ricomporre l’immagine di un luogo o di un volto o di un’architettura in bilico fra antropologia e geografia. Non è un caso che Gustav Willeit sintetizzi il suo essere in Guworld. Un mondo, quello colto da Gustav, che si esplicita in istantanee che annientano l’effimero per calarsi in una dimensione
di eternità. Attenzione però: non c’è nulla di salvifico in questo modo di agire e creare. Fateci attenzione, nelle immagini create da Gustav c’è sì la seduzione del sensibile e del presente, ma ci sono, ad uno sguardo profondo, anche delle crepe che annunciano, come le rughe di un volto, lo sgretolarsi della vita e della storia.
Francesco Ricci
Tra le sue mostre:
2018 Willy Verginer / Gustav Willeit
Galerie Van Vampen & Rochtus / ANTWERPEN – Belgium
EXHIB Sternbach Wohnen – Brunico
Contemporaneo Alpino Centro Arte Contemporanea – Cavalese
2017 Über den Bergen – Neue Münchner Künstlergenossenschaft – München
Mi crëp – Tubla da Nives – Ortisei
2016 0616 – Circolo – Ortisei
NowArt – Galleria InArte – Bergamo
Werkkunst – Mediolanum Art Gallery – Padova
Garten. – SKB . Hofburg – Bressanone
Cento Anni Di Verticalità – Museo Centr o D’Arte Cont emporanea – Ca valese
Perspe – Kunstraum Mitterhofer – Innichen
Sito: www.guworld.com
Stefano Zardini
Per oltre vent’anni è stato fotoreporter free-lance ed ha testimoniato situazioni di guerra e di emergenza in più di 60 paesi del mondo. Il suo film sulla siccità che ha colpito tutto il Sahel, dalla Mauritania alla Somalia è stato proiettato alla Casa Bianca, al Cremlino e al Palazzo di Vetro dell’ONU di New York.
In occasione del 50° anniversario della fondazione delle Nazioni Unite ha presentato, nella sede storica di Ginevra, una mostra sulla violazione dei diritti umani ed il suo reportage sulla prostituzione ed i lavori di fatica realizzato a Calcutta è stato presentato al Festival Internazionale di Fotogiornalismo Visa d’Or di Perpignan.
Ha collaborato con le maggiori testate nazionali ed internazionali fra le quali: Der Spigel, The Times, Sette del Corriere della Sera, Panorama, Max, Airone, AD Architectural Digest, Vogue, Sport Week e molti altre riviste e House Organ.
Oggi è maggiormente impegnato nella fotografia d’Arte e le sue opere sono presenti in molte collezioni private in Europa e non solo.
Unico fotografo italiano selezionato per Art Masters 2016 a St. Moritz. E’ fra i 100 fotografi italiani presenti nel recente volume realizzato da Nital per celebrare il centenario del prestigioso marchio Nikon.
Attività nell’anno in corso:
Selezionato per la mostra a Palazzo Zenobio di Venezia della Triennale della Fotografia Italiana, dicembre – gennaio 2018.
E’ fra i fotografi veneti del ‘900 nella mostra organizzata in collaborazione con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, novembre – gennaio 2018.
Vincitore del premio Sarteano al MIA Photo fair 2018
Mostra a Cortina “Tre letture”, luglio – settembre 2018
In mostra al Castello di Sarteano (SI), luglio – settembre 2018.
Mostra a Cortina “Snowland”, dicembre – aprile 2019
In mostra al “Talvo”, una fra le più antiche case dell’Engadina, Dicembre – Giugno 2019.
Le opere di Stefano Zardini sono presenti in diverse collezioni private di arte contemporanea a:
St. Moritz – Roma – New York – Dusseldorf – Milano – Barcellona – Montecarlo – Bologna – Klosters – Parma – Brescia – Derbyshire – Prato – Zurigo – Parigi – Napoli – Londra – Vienna – Genova – Brentford – Ortisei – Sestriere – Cortina – Capalbio – Bari – Padova – Itaca – Bergamo – Torino – Lugano – Gstaad – Pordenone – Reggio Emilia – Firenze – Mosca – Pechino – Venezia – Engadina – Verona – Hannover – Klagenfurt – Malmö – Aix en Othe – Bruxelles – Kullavik.
Sito: http://stefano-zardini-fotografo.squarespace.com
LAGAZUOI EXPO DOLOMITI
Lagazuoi EXPO Dolomiti si trova in posizione centrale, nel cuore delle Dolomiti Unesco. A metà strada tra Cortina d’Ampezzo, la Regina delle Dolomiti, e l’Alta Badia, è a meno di un’ora di automobile dalle valli di Fassa, Gardena e Pusteria ed è un punto di accesso al Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo e al Parco Naturale di Fanes Senes Braies.
Tutto intorno, una distesa di guglie e torrioni di roccia e una vista che spazia tra le più famose vette dolomitiche, che al calar del sole si tingono di rosa.
Il Lagazuoi fa parte del comprensorio Dolomiti Superski, il carosello sciistico più grande del mondo, ed è collegato alle piste di Cortina e dell’Alta Badia.
In inverno è il regno della neve, con piste sempre innevate, tra le quali la pista Armentarola, una delle più panoramiche delle Alpi.
In estate è frequentato da escursionisti di ogni livello, alla scoperta di falesie, ferrate, vie di arrampicata, facili sentieri panoramici, come quello fino alla croce di vetta, e itinerari più impegnativi.
Di grande pregio storico e paesaggistico i percorsi che si snodano tra trincee, camminamenti e gallerie nel più esteso museo all’aperto della Prima Guerra Mondiale.
La struttura
Lagazuoi EXPO Dolomiti, inaugurato il 2 febbraio 2018, e aperto da dicembre ad aprile e da maggio ad ottobre, è un avamposto culturale dedicato al rapporto tra uomo e montagna, con un focus speciale sulle Dolomiti.
È stato realizzato sul progetto architettonico dello Studio Scuderi e Associati (Cortina d’Ampezzo) e sul progetto strutturale dell’ingegnere Roberto Pegorer (Treviso), con il coordinamento generale e la direzione lavori dell’ingegner Stefano Illing (Cortina d’Ampezzo).
La struttura nasce dal rinnovamento di un magazzino, trasformandone però completamente la funzione: oggi è un laboratorio permanente di idee ad alta quota. Grazie al riscaldamento a pavimento con pannelli solari e all’accumulatore di calore è autosufficiente sul piano energetico.
Posizionato in un luogo di eccezionale bellezza paesaggistica, è senza barriere architettoniche. Rampe e ascensore garantiscono la completa accessibilità di ogni area, in estate come in inverno. Il complesso si sviluppa su tre piani serviti da ascensore panoramico e dispone di quattro sale espositive di cui una sala congressuale, una lobby, coffee bar e terrazza panoramica. Completano il progetto un ampio parcheggio gratuito a valle dell’impianto.
Lagazuoi EXPO Dolomiti si raggiunge con grande comodità, in appena tre minuti, con la moderna e veloce funivia che parte dal passo Falzarego, a 2.100 metri di altitudine. La funivia è raggiungibile con gli autobus provenienti da Cortina d’Ampezzo e dalle vicine valli di Badia, Gardena, Agordo, o in auto, attraverso la famosa e storica Strada delle Dolomiti (SS 48).
I numeri
- 2.752metri di altitudine
- 4sale su 3 piani
- 264mq e 100 m lineari espositivi
- 1sala meeting attrezzata per gruppi fino a 50 persone
- 1 lobby con coffe bar, biglietteria / reception / info point
- 1 Terrace Bar con 80posti: (30 interni e 50 esterni)
- 1 rifugio a 50 m dalla location: servizio bar e ristorante con 300 coperti (100 interni, 200 esterni), 74 posti letto
- 1 posteggio gratuito a valle con 150posti auto
- Distanze: Cortina d’Ampezzo 17 km; Misurina 30 km; Tre Cime di Lavaredo 38 km; Val Badia: San Cassiano 12 km, La Villa 16 km, Badia 18 km, Corvara 20 km; Val Pusteria: Dobbiaco 44 km, Brunico 46 km, San Candido 52 km; Val Gardena: Selva di Val Gardena 43 km, Ortisei 58 km; Val di Fassa: Canazei 42 km, Vigo di Fassa 59 km; Valle Agordina: Alleghe 23 km, Agordo 42 km