Stefano Cosma vince il premio Iolanda 2021

Stefano Cosma vince il premio Iolanda 2021

PREMIO IOLANDA 2021.

Stefano Cosma si aggiudica il Premio per la sezione Letteratura del Vino con LANGORIS.

LA CONSEGNA DEI RICONOSCIMENTI SABATO 25 SETTEMBRE A SANTA MARIA DI LEUCA.

Stefano Cosma è sul podio! Già selezionata infatti dalla giuria l’opera che si aggiudica il Premio per la sezione Letteratura del Vino, affidata alla scelta dei giurati Alvaro De Anna, Enrico Semprini, Giacomo Mojoli, Roberto Felluga, Piernicola Leone De Castris, Davide Zuin, Seby Costanzo, Rossana Bettini Illy, Giordano Emo Capodilista, Massimo Bassani, Massimo Fasanella D’Amore, Diego De Leo.

Il vincitore è Stefano Cosma, autore di “ Langoris. Storie di vini e di cavalieri”, pubblicato da Leg Edizioni.
Il libro di Stefano Cosma  racconta la storia della Tenuta di Angoris (Cormons).

La consegna del riconoscimento avverrà sabato 25 settembre a Santa Maria di Leuca, giorno in cui Cosma avrebbe dovuto presentare a Monfalcone, nell’ambito di Geografie, le ultime due sue pubblicazioni: “Il gusto dei saperi fra Carso e Isonzo”, dedicato alla cucina bisiaca, e “Castello di Spessa. Affascinanti intrecci di memorie ed esperienze di benessere”. 

Stefano Cosma Langoris

L’annuncio del premio a Stefano Cosma.

Il 17 settembre al Castello di Ugento (Lecce) gli ideatori del “Premio Iolanda”, Vera Slepoj e Davide Paolini, hanno annunciato che Stefano Cosma, autore di Langoris. Storie di vini e di cavalieri (Leg Edizioni di Gorizia), libro che racconta la storia della Tenuta di Angoris (Cormons), ha vinto il premio nella sezione Letteratura del Vino.

La consegna del riconoscimento avverrà sabato 25 settembre a Santa Maria di Leuca, giorno in cui Cosma avrebbe dovuto presentare a Monfalcone, nell’ambito di Geografie, le ultime due sue pubblicazioni: “Il gusto dei saperi fra Carso e Isonzo”, dedicato alla cucina bisiaca, e “Castello di SpessaAffascinanti intrecci di memorie ed esperienze di benessere”. 

Il Premio Iolanda, alla IV edizione, è divenuto ormai non solo un’iniziativa per celebrare la letteratura enogastronomica collegata alla tradizione e alla memoria, ma anche e soprattutto un momento per gli esperti coinvolti nelle due giurie per fare il punto della situazione nei due settori interessati e delineare scenari futuri: «Si sta aprendo una nuova era in fatto di cibo e vino: la pandemia ha in pochissimo tempo cambiato il mondo in cui vivevamo, facendoci riscoprire quanto profondo sia il nostro legame sia individuale che collettivo con il cibo», ha spiegato Vera Slepoj.

Aggiunge Davide Paolini: «Il premio Iolanda, sin dall’inizio, ha cercato di selezionare e, in un certo senso, a stimolare l’uscita di libri che non siano solo ricettari, di cui ormai sono piene le librerie, ma testi che approfondiscano le problematiche intorno al cibo e al vino. Anno dopo anno, vediamo che questa impostazione ha successo, come dimostrato dai partecipanti all’edizione 2021».

Stefano Cosma, nato a Trieste nel 1966, laureato in giurisprudenza, vive a Gorizia, dove si occupa di comunicazione e di enogastronomia. Al 1992 risale il primo libro “Dotato d’eccellentissimi vini è il contado di Goritia…”.

Nel 2001 ha scritto “Vitti di Toccai…300“, nel 2005, con Mario Busso e Walter Filiputti, Collio. I volti di una terra e nel 2008 Vitovska – tra i vigneti dal mare al Carso. Ha ricevuto il Premio Collio, nel 2010, e il Premio Città Impresa, nel 2012.  La scelta del libro di Stefano Cosma, edito pure in inglese e realizzato da Topvoice anche come audiobook, era affidata alla scelta dei giurati Alvaro De Anna, Enrico Semprini, Paolo Mieli, Giacomo Mojoli, Roberto Felluga, Piernicola Leone De Castris, Davide Zuin, Seby Costanzo, Rossana Bettini Illy, Giordano Emo Capodilista, Massimo Bassani, Massimo Fasanella D’Amore e Diego De Leo.

 

ECCO TUTTI I FINALISTI DEL PREMIO IOLANDA.

Sono
  • Fabrizio Mangoni con “Ricette narranti e racconti di cuoche” (Liguori Editore),
  • Paola Trifirò Siniramed con “Dizionario irresistibile di storie in cucina” (Cairo Editore) e
  • Carlo Spinellicon “Ottantafame – Ricettario sentimentale degli immortali anni ‘80” (Marsilio Cartabianca)
i tre finalisti della sezione Cucina dell’edizione 2021 – la quarta – del Premio Iolanda.
Concorso ideato dalla psicoterapeuta Vera Slepoje dal giornalista Davide Paolini per celebrare la letteratura enogastronomica – e al contempo per omaggiare la cucina tipica pugliese – traendo spunto dalla figura di Iolanda Ferramosca, 86enne cuoca che è tuttora il cuore pulsante della Trattoria Iolanda di Lucugnano, a pochi chilometri da Santa Maria di Leuca (Lecce).
La terna di finalisti è stata individuata dopo accurata selezione tra le opere a tema proposte nei mesi scorsi dalle case editrici italiane, trenta in tutto, effettuata dalla giuria composta da Marina Valensise,  Silvio Perrella, Cinzia Giaccari, Benedetto Cavalieri, Carlo Cambi, Giuseppe Seracca Guerrieri, Enrico Pandiani, Antonio Tognana, Concetta Fazio Bonina, Laurent Chaniac,Bruno De Moura Cossio.
il vincitore della sezione Cucina verrà deciso e proclamato il 25 settembre prossimo a Villa La Meridiana di Caroli Hotels a Santa Maria di Leuca (a partire dalle 18), nello stesso luogo in cui i giurati si ritrovano la mattina del Premio per confrontarsi sulle opere in gara.

La sezione Giuseppe da Re.

Già individuata anche la vincitrice della sezione “Giuseppe da Re” (intitolata allo scomparso imprenditore ideatore dei famosi Bibanesi), quella dedicata alla Cucina del benessere.
Si tratta di Silvia Goggi con “L’Anti-Dieta. Per raggiungere e mantenere il tuo peso naturale bastano poche e semplici abitudini”, edito da Rizzoli, e per la sezione “Cucina della Memoria” la giornalista salentina Silvia Famularo, autrice del volume “Salento Divine Tavole – L’arte del gusto e dello stile”, pubblicato da Edizioni Grifo.
Ai vincitori verranno consegnate le opere bronzee realizzate per l’occasione dal maestro Gianni Cudinnella serata del 25 settembre, che sarà presenta dalla scrittrice Ludovica Casellatie allietata da un concerto per violino e musica classica dei maestri Paolo Tagliamento e Massimo Scattoline dal tenore Francesco Grollo; i momenti dedicati al gusto saranno invece a cura delle aziende e delle cantine coinvolte nel Premio.
Il Premio, divenuto ormai non solo un’iniziativa per celebrare la letteratura enogastronomica collegata alla tradizione e alla memoria, ma anche e soprattutto un momento per gli esperti coinvolti nelle due giurie per fare il punto della situazione nei due settori interessati e delineare scenari futuri.
“Si sta aprendo una nuova era in fatto di cibo e vino: la pandemia ha in pochissimo tempo cambiato il mondo in cui vivevamo, facendoci riscoprire quanto profondo sia il nostro legame sia individuale che collettivo con il cibo”, spiega Vera Slepoj.
“Un legame che avevamo confinato tra le nostre memorie di un mondo apparentemente finito, perché la gente si era abituata a stare poco in casa, a non cucinare, a comprare alimenti già confezionati.
I lockdown ci hanno invece riportati a un rapporto salutare con la cucina, non solo dal punto di vista nutrizionale, cioè dell’equilibrio psicofisico, ma anche dei riti individuali e familiari che essa comporta, oltre a una maggiore attenzione per gli alimenti biologici e che rispettano gli animali e i criteri di sostenibilità.
Dobbiamo infatti ricordare che il nostro rapporto con il cibo è per esempio segnale ineludibile delle nostre difficoltà personali e relazionali, un frammento importante della nostra storia psicologica, e che il rito del pasto è un momento in cui si cementa l’unità delle famiglie e si danno risposte alle generazioni più giovani che non possono essere delegate ai social, soprattutto in un frangente come questo, pieno di limitazioni collettive che potrebbero ancora durare nel tempo. 
Il Premio Iolanda, quindi, non è solo occasione per distribuire premi agli scrittori”, conclude Vera Slepoj, “ma anche un momento in cui analizzare e approfondire tematiche che altrimenti rischierebbero la banalizzazione”. 

Aggiunge Davide Paolini: “Il premio Iolanda, sin dall’inizio, ha cercato di selezionare e, in un certo senso, a stimolare l’uscita di libri che non siano solo ricettari, di cui ormai sono piene le librerie, ma testi che approfondiscano le problematiche intorno al cibo e al vino. Anno dopo anno, vediamo che questa impostazione ha successo, come dimostrato dai partecipanti all’edizione 2021”. 
Massimo Fasanella D’Amore, proprietario del Castello: “Siamo onorati di ospitare la conferenza stampa e la cena di chiusura del premio Iolanda. Per l’occasione il nostro chef Tommaso Sanguedolce ha creato un menu speciale per valorizzare i vini eroici selezionati da Alvaro de Anna.
Il nostro ristorante “Il Tempo Nuovo” è un posto adatto a valorizzare ingredienti e vini eroici perché riportare questo posto alla luce è stata un’impresa… eroica! Più che eroi, noi però ci sentiamo i custodi di questo bellissimo Castello, un hub culturale in Salento aperto a tutti”.

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