“Il sogno e la conoscenza”
FESTA DELLA POESIA E DELLA LETTERATURA 2019
E’ dedicato alla vita della filosofa e scrittrice francese Simone de Beauvoir e s’intitola come un suo libro di racconti lo spettacolo “Una donna spezzata”, di e con Isabel Russinova, per la regia di Rodolfo Martinelli Carraresi e prodotto da Ars Millennia Production. Lo spettacolo, che andrà in scena sabato 23 marzo alle 17 all’Auditorium del Museo Revoltella di Trieste, è un monologo di sapore joyciano, con uno stile affascinante e scarno, continuamente intriso di messaggi che raccontano la personalità, l’impegno, l’intelligenza, l’ambiguità, la forza e l’originalità di una delle più interessanti scrittrici del ‘900. E’ la storia di una donna, una madre, una solitudine, una disperazione e la follia che inghiotte tutto, camuffandosi da quotidiano equilibrio, nascondendo il dramma, il rimorso, la paura, l’agonia per una vita sbagliata. Sono tante le tematiche e le riflessioni al femminile che ne scaturiscono, ritraendo comunque una donna avviluppata in una tela di ragno, sempre attenta e pronta a difendersi o attaccare per sopravvivere. “Donne non si nasce ma si diventa”: così la scrittrice amava sintetizzare il mondo femminile, per il quale si è battuta tutta la vita diventando un’icona del femminismo. Beauvoir proveniva da una famiglia alto borghese, colta e cattolica. Gli studi, l’università, l’impegno sociale e politico, ma soprattutto l’incontro determinante con il filosofo Jean Paul Sartre diedero forma alla sua personalità intellettuale. La lotta per i diritti e per la liberazione della donna la innalzò a “faro” del femminile. “Portare in scena La donna spezzata di Simon de Beauvoir, oltre a ricordare la grande presenza intellettuale e il valore letterario della scrittrice nel ‘900, vuole raccontare la donna, mostrandone le tante sfaccettature, per continuare a parlare di quella che ancora si vive come una diversità – sottolinea l’attrice e autrice Isabel Russinova -. Da una parte la violenza sulla donna, il femminicidio, la discriminazione, dall’altra la grande presenza e importanza che giorno dopo giorno le donne conquistano nella società: questi elementi pesano allo stesso modo sui due piatti della bilancia? Con questo appuntamento teatrale si osservano, si vivono, si assorbono, così da aprire una riflessione sul ruolo che ognuno di noi ha nella società che guarda al femminile”. L’appuntamento, a ingresso libero fino a esaurimento posti, è parte del progetto “L.e.i. Libertà, eguaglianza, identità” promosso dall’assessorato alle Pari opportunità del Comune di Trieste con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è inserito nel calendario della Festa della Poesia e della Letteratura, il cui fil rouge è costituito proprio dalla riflessione sul potere o sull’offesa della lingua, declinati particolarmente al femminile: la lingua negata (Asli Erdogan), spezzata (Herta Mueller), trovata (Silvia Favaretto e Claudia Azzola), tradita (Giovanna Frene). Per il programma completo www.castellodiduinopoesia.org.